mercoledì 30 maggio 2012

TERREMOTO

Ero già pronta, in testa avevo le immagini e la gioia del weekend. Di sole, di attività fisica, di clems felice e rilassata che ha regalato sorrisi e moine ai climber di bismantova.
Volevo scrivere di tutto questo quando la terra ha iniziato a tremare.
È Iniziato con un rumore tipo tuono, i vetri ondeggiavano come scossi da forti raffiche di vento, mobili che oscillavano e la testa che ti urla che c'è il terremoto, lo sai ancora prima di formulare il pensiero e tu che gridi - basta fermati! . Ma non smette, il tempo si ferma e il cuore rallenta. Perdi il battito, si smarrisce assieme ai pensieri razionali, ritorni animale, istinto e adrenalina. Stai vicino alla colonna del muro con la tua bimba stretta al petto.

Fermati, fermati ti prego! Fermati.
Continua..... anche troppo.
Poi passa, realizzi, le gambe iniziano a tremare e prima di muoverti aspetti qualche attimo, come quando nei brutti sogni rimani fermo mentre vorresti scappare.
Il terremoto lascia questo, questo senso di impotenza, questa certezza che non puoi proteggere da tutto i tuoi cari. Frustrazione e nervi tesi.
Da martedì 29 maggio, dopo la prima scossa di 5.8 delle 9 del mattino ne sono seguite centinaia, l'ultima, forte, ieri sera, 3 giugno alle 21, di 5.1.
In mezzo la bassa emiliana in ginocchio, crolli, vittime e tanti amici senza casa.
E adesso dicono che durerà anni....





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